mercoledì 26 novembre 2008

anime


Beth si risvegliò e cercò di recuperare il senso di presenza … si sentiva come dopo un’anestesia: il corpo sembrava non appartenerle e gli occhi restavano ostinatamente chiusi.

I suoni invece penetravano attraverso il velo di quello strano stato di coscienza, ma non erano rassicuranti: lamenti, sibili, fruscii metallici e tintinnii simili al suono di biglie ferrose smosse all’interno di un recipiente in vetro …

Attese immobile di poter aprire gli occhi ma quando si decise a ritentare pensò, colta da un pensiero istintivo di autoconservazione, di farlo lentamente, socchiudendoli appena.

E ciò che vide le sembrò irriconoscibile, irreale.

Cavolo – pensò – sono finita in un film di Ridley Scott?

Il sole era alto nel cielo, splendente, ma la sua luce sembrava filtrata da un freddo grigiore: se sulla città fosse stato steso un sottile strato di cenere, l’effetto sarebbe stato identico. L’atmosfera era cupa, simile a quel momento prima del tramonto di una giornata che era stata piovosa e che stava lasciando spazio ad una notte fredda e umida. Annusò l’aria, come fanno gli animali prima di muoversi in terreni sconosciuti. Non c’era un filo di vento eppure sentì un odore nuovo, tra l’acre e il dolciastro, nauseante.

Riprese a muovere gli arti e con la mano toccò un corpo steso accanto a lei: Peter era ancora “addormentato”, steso al suo fianco sull’asfalto del marciapiede sul quale si trovavano all’uscita dal cinema.

Altre persone, come loro, si erano accasciate al suolo, ma coloro che si stavano svegliando assistite da quegli strani esseri oscuri, apparentemente umani, si muovevano come fossero in trance e quando Beth ebbe modo di osservarle meglio, attraverso le palpebre socchiuse, ebbe immediatamente un senso di gelo profondo: sembravano marionette vuote, comandate da una forza che cominciava a “riconoscere”! Le ombre proiettate sull’asfalto dai palazzi, dagli alberi, dalle automobili e dalle persone si confondevano con ombre in movimento: le creature sconosciute.

Ecco di cosa parlavano i monaci – pensò – devo proprio ricredermi!

Beth sapeva cha avrebbe dovuto cercare il gruppo dei suoi “fratelli” per iniziare una cosmica preghiera che impedisse quel terribile processo di distruzione. Conosceva il luogo dell’incontro segreto, era ben protetto ma doveva arrivarci con Peter e senza farsi seguire.

Peter? Peter sei sveglio? Non aprire gli occhi ti prego, continua a fingere di dormire –sussurrò – e appena ti riprendi trova il modo di darmi la mano senza farti vedere.

Peter sospirò e lentamente sfiorò la mano a Beth.

Peter, ricorda il tuo potere, ricorda il nostro legame, pensa alla potenza che nasce dalla nostra unione: è questo l’unico modo per passare indenni tra questi esseri – Beth continuava bisbigliare con l’intento di non farsi sentire.

Sai che non dobbiamo aver paura di questo momento, siamo preparati, ma siamo intoccabili, inviolabili solamente se le nostre mani, le nostre menti e i nostri cuori sono in contatto. Svegliati e dammi un cenno di aver capito. Quando senti che il momento giusto è arrivato, prendi la mia mano e non mollarla mai, guardami negli occhi e dimentica tutto, guardami nel cuore e ascolta i nostri battiti che si armonizzano.

Beth sperava che Peter avesse sentito tutto, avevano un compito importante da svolgere e non avrebbero dovuto concedere spazio a null’altro che non fosse amore.

Mentre attendeva che Peter si riprendesse si mise in sintonia con il respiro della madre ma non lo percepì: comprese immediatamente che era morta e nel piangerla, in cuor suo, si sentì allo stesso tempo triste e felice. Sapeva che quelle oscure presenze non erano riuscite a “portarsela via”: era salva! Era morta prima che la sua anima fosse catturata!

Teneva gli occhi ostinatamente chiusi e si concentrò sul respiro degli amici e dei compagni di preghiera: percepì che non tutti erano presenti ma non si soffermò su quelle assenze. Iniziò invece a prendere e dare forza alla sua, anzi, alla loro fede …

Dovevano raggiungere il porto e usare le strade meno frequentate, eppure la paura non era un limite … purchè Peter non si lasciasse prendere dalle insicurezze che spesso lo rendevano timoroso, fragile, vulnerabile. Era essenziale che fossero uniti in quel viaggio per riuscire a passare inosservati.

Peter, ti senti pronto?

No Beth – rispose mormorando il ragazzo – e se si accorgono che stiamo andando dai nostri fratelli? Se ci seguissero metteremmo in pericolo tutto il nostro gruppo e non solo …

Era ciò che Beth si aspettava dal giovane amico, ma non pensò per un attimo a nutrire quei dubbi inutili. Si voltò, lo abbracciò e lo guardò negli occhi con tutto l’amore che era capace di dare e quando sentì il calore invaderla e stordirla non ebbe neppure il tempo di formulare mentalmente il proposito di raggiungere sicuri il luogo d’incontro.

Si ritrovarono abbracciati in mezzo alla grotta di ghiaccio e videro intorno a loro altre persone sorridenti, i loro fratelli!

“Nothing you can do but you can learn how to be you in time. It's easy.
All you need is love.
All you need is love.
All you need is love, love.
Love is all you need. “

Beatles? Ma cosa succede? – fu il primo faticoso pensiero della ragazza.

Beth allungò lentamente il braccio, a tentoni trovò la radiosveglia e la spense. Il sogno stava svanendo, ma l’amore e il sorriso sul suo volto stavano per illuminare una nuova giornata.


10 commenti:

Unknown ha detto...

BELLO e coinvolgente... l'ho letto tutto d'un fiato... e mi è piaciuto leggerlo sul tuo blog senza che prima me lo leggessi al telefono con tutti i tuoi timori di non essere abbastanza brava...
cavolo convinciti...
SEI BRAVISSIMA!!!
complimenti...
ciao cara un abbraccio grande :-)))

Anonimo ha detto...

hai dato forma, parola, simbolo a quello che sta accadendo attorno a noi...in questo momento solo i pinguini soli e felici possono salvarsi e trovare la grotta, continua ad aiutare gli altri pinguini tuoi fratelli, con l'amore che solo tu puoi dare...
ti voglio bene ... continua così

fuorisincrono ha detto...

@ doriana: grazie per il mega complimento... una buona porzione di pappa per il mio ego!!!
scherzi a parte...grazie sei proprio una fedele e paziente lettrice!!!

:-)

@ ale: grazie per il tuo sostegno e per il complimento personale...ma sono solo una tra molti...

:-)

Anonimo ha detto...

Il tuo solito stile molto criptico per parlare di situazioni tangibili. Mi piace molto l'inizio dedicato alla natura come amo fare anch'io. Il mondo è pieno di questi esseri un pò ingrigiti nel cuore che fanno di tutto per rabbuiarci, ma sono convinto anch'io che la forza dell'amore puro superi tutto. Spero che il finale del sogno valga sempre più nella vita. Come sempre grande fantasia e parole di speranza...complimenti davvero poeta76 (Simo)

fuocobianco ha detto...

ti avevo detto di andarci piano di sera col pecorino sardo !!!

:)

ADORO I RACCONTI ONIRICI.
QUESTO TUO IN PARTICOLARE, MI HA MOLTO INCORAGGIATO NELLA BATTAGLIA QUOTIDIANA CONTRO I GRIGI ED HA PREDISPOSTO LE MIE MENINGI E IL MIO MASSETERE ALLA NOTTE MERAVIGLIOSA.
(LEGGO SEMPRE I TUOI RACCONTI PRIMA DI ADDORMENTARMI).

GrAziE SoReLLa

D

Anonimo ha detto...

Se il brano del piano di sopra mi ha lasciata leggermente sconvolta!
Questo ha delle spendide foto.
Stavo scrivendo 'molto bello', poi ho fatto dietrofront. Il vocabolario non mi aiuta.
Esiste una parola sola per dire bello, scritto bene, emozionante, semplice nella sua complessità, femminile, profondo?
Quando la trovo ti rimando un commento. Ciao ciao.
Lucy

fuorisincrono ha detto...

@ poeta 76: sei sempre molto gentile nei tuoi commenti...grazie dei complimenti

a presto...

@ fuocobianco: ehhh il pecorino è stato determinante!!! ma sono molto contenta di sapere che sono un "buon sonnifero" per te!!!

ciao!

@: Lucy: grazie, hai già espresso tutto!!! non credo si possa dire di più nell'apprezzare uno scritto...

infinite grazie :-)

Anonimo ha detto...

Ciao, ho cercato in fondo al mio cuore, prchè a quest'ora non trovo più il vocabolario.
Quando ti leggo, non sono i miei occhi a farlo ma bensì la mia anima.
E meno male che lo fa lei, si perchè qui in mansarda non c'è mica tanta luce.
Ciao, Lucy

Anonimo ha detto...

Un bel raccontino, semplice, con spunti interessanti e ben scritto.
Il finale arriva forse troppo di fretta e non soddisfa totalmente i dubbi del lettore, che rimane così confuso e spiazzato. Nel fumo degli ultimi ricordi...

fuorisincrono ha detto...

@ sagana: "nel fumo gli ultimi ricordi..."
verissimo: ho rispettato quelli che sono i miei tempi del sogno e del risveglio...
grazie per avermi offerto uno spunto per rielaborare...